domenica 20 gennaio 2008

L'inopportuno

Attenzione: questa è una riflessione che va al di là del racconto semplice con opinione a riguardo.
Questo è un pensiero che mi è balenato in testa stamattina mentre ero intenta a piegare calzini.
Pensavo alle cose che succedono in generale e in particolare a quelle che succedono a me finchè non ci ho visto un denominatore comune: l'inopportunità o l'essere inopportuni.
Si tratta, a mio avviso, della componente quantitativamente maggiore di ogni giornata e la ricopre per intero. Per inopportuno si può intendere un pò tutto, compreso l'amante dell'olandese che suona il campanello alle 5 del mattino spinto dai bollenti spiriti e da una buona dose d'alcool; inopportuni sono i negozi che il sabato pomeriggio sono chiusi; lo sono discorsi sull'amicizia quando sui sentimenti non si dovrebbe troppo razionalizzare; lo è l'autobus 5T che dovrebbe passare alle 20.25 ma in realtà quella corsa non esiste; lo è mia moglie che non perde occasione per elogiare sua sorella e le sue conferenze quì, lì, su e giù mentre dall'espatrio tento di studiare un libro di 600 pagine dove per ogni riga letta devo cercare tre parole almeno; lo è il capoverdiano che vive con me che mi dice che gli spagnoli parlano il portoghese meglio di me (e grazie al cazzo!) e lo è una cara amica che pensa bene di avere dei problemi proprio quando io non ci sono.
E queste baggianate riempiono tutta la giornata portando la gente comune alla schizzofrenia. Se prese singolarmente potrebbero non essere niente di che, in realtà la loro aggregazione disturba e stressa cosicchè al calare della sera cominci a ringraziare che sia finita anche oggi.
Ma stavolta me ne sono accorta prima di iniziare a ringraziare, sono appena le 2 di pomeriggio!
Prima che VOI, persone e cose che non sono io, mi facciate impazzire avrei una cosina da dire: MAVAFFANCULO!...

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